Il marketing a guidare le scelte progettuali. La luce a creare magia “nella pancia” del centro storico di Bormio.
Il Gruppo Campari ha implementato con enormi spazi la produzione dell’amaro Braulio, storico marchio del beverage italiano, affidando lo sviluppo del progetto ad una strategia di comunicazione molto chiara. E’ in questo contesto che si inserisce il nostro intervento che assume un’importanza fondamentale: le cantine infatti, luoghi perennemente esclusi dalla luce naturale, assumono particolari caratteristiche grazie alla luce.
Solo con l’illuminazione è possibile creare magie ed emozioni capaci di dare merito alla storia, valorizzando la quasi sacralità dei processi produttivi che ancora mantengono quelle connotazioni artigianali tipiche delle aziende di un tempo.
Nonostante l’intervento strutturale delle tre nuove zone di conservazione delle bevande sia di stampo moderno, con pareti e soffitti in cemento, le centinaia di enormi botti costruite dai mastri bottai in legno di Slovenia creano quel fil rouge tra cantine vecchie e cantine nuove.
Ed è proprio questo fil rouge, dipinto di fatto sui pavimenti e sui muri, a caratterizzare gli ambienti in maniera forte.
L’illuminazione è divisa in 2 tipologie: quella per lavorare, diffusa e con valori d’illuminamento molto alti, e quella scenografica/emozionale, utilizzata per le visite alle cantine.
Sebbene lo studio illuminotecnico della prima tipologia sia stato altrettanto approfondito, il nostro lavoro si è concentrato molto sulla seconda tipologia di illuminazione: il concetto forte, caratterizzante, sono i numerosi fasci di luce che escono dalle botti, illuminando il pavimento del corridoio centrale. A questo effetto si aggiungono centinaia di mini proiettori con ottica regolabile che creano delle leggerissime illuminazioni d’accento sul fronte delle botti. Entrando nell’ala delle nuove cantine durante il tour, l’ambientazione è veramente magica.
(Il progetto è in fase di completamento, le cantine saranno riempite in circa 3 anni.)